martedì 4 febbraio 2014

L’Inutilità dei leader



Credo che si debba a Hobbes l’invenzione del leader carismatico. Dall’origine della storia, fino alla rivoluzione inglese del seicento, il sovrano o re, lo era per diritto “divino”.  La stabilità era data dal “carisma” del diritto divino o “unzione sacra”.  Con il taglio delle teste “degli unti del signore”, nella rivoluzione Francese,  si fa strada la determinazione umana, nello stabilire il leader.  Hobbes sostiene che  una repubblica,  non può impedire i continui conflitti fra cittadini, essendo tutti “lupi” uno contro l’altro, per Hobbes, si ha la massima convenienza, nel leader, che regoli dall’alto la lotta sanguinosa tra i sudditi “lupi”.
Ma se sono tutti “lupi” il leader, non è un “NON LUPO”,  ma “PIÙ LUPO”. Quindi parafrasando Orwell, se tutti gli uomini fossero “lupi” c’è sempre qualcuno più “lupo” degli altri, che tende al potere e al dominio assoluto.  A questo paradosso, se ne aggiunge un secondo; la storia umana ci dice che i conflitti sociali, sono direttamente proporzionali,  alla presenza dei leader carismatici, ai poteri assoluti, autocratici e dittatoriali.
Tuttavia la congiunzione autoritarismo- razionalità perdura attraverso gran parte della storia della filosofia e sociologia. Il leader carismatico che provoca disastri all’interno, viene considerata come realismo, pragmatismo e razionalità.

Max Weber, dopo aver esaltato lo spirito del capitalismo, fa ricorso al leader  carismatico per risolvere le contraddizioni del capitalismo. Di fatto la Repubblica di Weimar, durante la quale Weber scrive queste teorie, è debole e lacerata da conflitti molto gravi, ma in direzione democratica. Comunque Weber sarà presto accontentato con un leader carismatico; Hitler. Ancora una volta l’irrazionalità diventa realtà, attraverso una delle più grandi stragi dell’umanità ( la guerra) e il più grande genocidio in piena Europa.

Il leader carismatico, non può commettere errori, quindi il suo potere tende ad essere il più assoluto possibile, non ci deve essere la possibilità di verificare e di controllare, e deve scaricare, la colpa di questi errori inevitabili, sui “capri espiatori”, interni e esterni.  Perché un leader ha sempre bisogno di un capro, nel rapporto carnefice- vittima. Proporre un leader carismatico di fronte alle difficoltà,  e alle contraddizioni economiche e sociali, , è irrazionale. Credere di affrontare le contraddizioni, nascondendole, (senza risolverle) significa proprio da un punto di vista razionale, fermare gli sviluppi verso nuove soluzioni  sociali ed economiche,  peggiorando la situazione, aumentando la proiezione paranoica dei leader carismatici, verso i capri espiatori interni ed esterni..  



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