martedì 17 dicembre 2013

Mola Asinara



L’uomo è un essere vivente che ha delle esigenze fondamentali per vivere: bere,mangiare, accoppiarsi e riposarsi, tutte attività necessarie alla sopravvivenza dell’individuo e della specie.
Qui non si parla di diritto ma di necessità.
All’asino bisogna darli da mangiare e l’acqua necessaria al mantenimento della sua struttura d’asino. Quest’asino non ha nessun diritto, ma presta un servizio al suo proprietario.
La necessità è soddisfatta solo se in cambio, l’individuo (o l’asino) fornisce al gruppo sociale dominante il lavoro.
Per questo si parla di diritto al lavoro, ma non il diritto all’ozio.
 Ma la proprietà privata o di stato, che da forma alle gerarchie non vi avrebbe trovato un suo tornaconto, nell’ozio degli asini.  Bisogna quindi parlare non di un diritto dell’uomo, bensì di un diritto dei dominanti di conservare la loro dominanza.
Si è insegnato agli individui di lavorare con “il sudore della fronte”, e questo automatismo culturale, è così ben inculcato che loro stessi chiedono di far “sudare la loro fronte”, per il mantenimento delle gerarchie.
 Su questi bisogni fondamentali, s’innesca l’apprendimento , intrapreso fin dalla nascita, del modo in cui può appagarli. Apprendiamo le regole sociali,  delle ricompense, (salario, promozioni, beni di consumo) e delle punizioni se queste regole non vengono rispettate.

 I diritti del lavoratore non sono altro che i diritti del padrone. 


Nessun commento:

Posta un commento