lunedì 9 dicembre 2013

La forchetta, i pregiudizi  e la Chiesa.


Per millenni ci si è sempre serviti delle mani, o dei coltelli appuntiti, per portare alla bocca i pezzi di cibo, poi arrivò la forchetta: spesso si asserisce che la forchetta come posata personale, è entrata in uso dopo il XVI secolo, ma non è vero.
L’archeologia ci dice che: abbiamo forchette di osso trovate in alcune tombe della cultura cinese Qijia (2400 A.C).  In occidente, reperti archeologici esposti presso il Museo di Ventimiglia, troviamo forchette del  II secolo D.C,.

 Numerosi ritrovamenti archeologici, con due o tre rebbi di epoca tardoimperiale sono conservati nei musei archeologici di Padova e Milano.
Con la caduta dell‘Impero Romano d’Occidente  la forchetta seguì lo stesso declino, differentemente, nell’Impero d’Oriente,dove,  l’uso della forchetta  continuò. 
I Longobardi , usavano abitualmente forchetta e cucchiaio, tant'è che in una miniatura del XI secolo re Rotari a tavola impugna una forchetta.

Altra prova documentata dell'uso della forchetta ci è data da un manoscritto miniato del XI secolo, in cui si vedono due uomini seduti a tavola uno dei quali regge una forchetta, l'altro porta una forchetta alla bocca.
Oppure, Sandro Botticelli sulle nozze di Nastagio degli Onesti, commissionato da Lorenzo il Magnifico nel 1483. Sulla tavola imbandita si trovano raffigurate anche le forchette..


Tanta diffidenza in occidente della forchetta, è data dalla chiesa che riteneva la forchetta simbolo di mollezza e di decadenza morale, usare la forchetta a tavola era peccato mortale. Il Papa  Innocenzo III –(XIII° secolo) scrisse un libro di condanna ferma e di sanzione sull'uso della forchetta. "De miseria humanae condicionis".
La principessa Teodora di Bisanzio, nipote dell’imperatore Bizantino, quando andò sposa nel 1003, con il figlio del doge di Venezia, fece giungere da Bisanzio una piccola forchetta d’oro a due rebbi che la giovane maneggiava con disinvoltura per portare il cibo alla bocca.  Per l’occasione si scatena lo sdegno di Pier Damiani (monaco fatto santo!) celebre per aver sostenuto la supremazia della religione sulla scienza, il quale condannò senza appello la povera donna per i suoi istinti peccaminosi e demoniaci. Mangiava con la forchetta..
E neppure si degnava di toccare il cibo con le dita, tagliava in piccoli pezzi, nei quali conficcava un certo strumento d’oro con due rebbi e così se li portava alla bocca.
La principessa morì molto giovane di peste, e per il nostro santo Pier Damiani, fu una punizione divina.
“Ma la vanità di questa donna era odiosa a Dio Onnipossente così, senza dubbio, egli prese la sua vendetta. Perché egli alzò su di lei la spada della Sua divina giustizia, cosicchè tutto il suo corpo imputridì e tutte le sue membra cominciarono a disseccarsi……

La forchetta , venne identificata dal clero cattolico come un simbolo del demonio e il suo uso bollato come grave peccato.  Fu solo nel 1700 che le autorità ecclesiastiche ripresero in esame la dibattuta questione dell’infernale strumento il cui uso era ancora, e lo sarà per tutto il settecento,  interdetto fra le mura dei conventi.
A Firenze; la forchetta veniva usata, ma sotto pena di assunzione di peccato mortale. Per lo meno le famiglie dei Medici, Davanzati e Pucci, usavano la forchetta. Come testimonia anche  il dipinto di Sandro Botticelli.
Dalla corte medicea l'uso della forchetta fu diffuso in Francia da Caterina de' Medici.
A Parigi in una  una locanda, il “tour D'argent”, ambiente dove Enrico III di Valois , figlio di Caterina de' Medici, adoperò la forchetta per la prima volta, “all’uso fiorentino”.
Per arrivare all’utilizzo diffuso della forchetta bisogna aspettare oltre la metà del ‘700, quando venne celebrato anche il famoso matrimonio tra gli spaghetti e il pomodoro.
L'uso della forchetta si generalizzò e fu, per ragioni strettamente pratiche, accettata anche dalla chiesa, con il diffondersi di una nuova cultura alimentare: quella della pasta, poiché era l'unico strumento in grado di afferrare gli spaghetti.  E a Napoli nasce la forchetta, quell'essenziale strumento che oggi conosciamo, con i 4 rebbi, disposti a pettine.

Fonti Web:
Araldo-Nascita della forchetta.
Fondazione Berti- Per Storie
Alessandra Doratti- ArteRicerca
TaccuiniStorici.it
Bibbliografia:
Marcello Vannucchi- I Medici, una famiglia al potere.
Marieljol- Caterina de Medici.



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